FENSIR SINDACATO

Domanda di pensione: entro il 23 ottobre le domande

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato il 18 settembre 2023 la Circolare prot.0054257 con la quale ha trasmesso il Decreto Ministeriale n.185 del 15  settembre 2023 , relativo alle cessazioni dal servizio del personale scolastico a decorrere dal 1° settembre 2024.

Il termine ultimo per la presentazione, da parte del personale, docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola, delle domande di collocamento a riposo per compimento del limite massimo di servizio, di dimissioni volontarie dal servizio, di trattenimento in servizio, oltre il raggiungimento del limite di età a valere, per gli effetti, dal 1° settembre 2024, nonché per la eventuale revoca di tali domande, è fissato al 23 ottobre 2023

Per i dirigenti scolastici il termine di presentazione delle istanze è il 28 febbraio 2024.

Il termine del 23 ottobre 2023 deve essere osservato anche da coloro che, avendo i requisiti per la pensione anticipata (41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini) e non avendo compiuto il 65° anno di età, desiderano trasformare il rapporto di lavoro a tempo parziale con contestuale attribuzione del trattamento pensionistico, purché ricorrano le condizioni previste dal decreto 29 luglio 1997, n. 331 del Ministero per la Funzione Pubblica.

I soggetti interessati (personale docente, educativo, docenti di religione, dirigenti scolastici e ATA) dovranno presentare due tipologie di domande: una di cessazione dal servizio e una di pensione.

Le domande di cessazione dal servizio ( saranno attive tre istanze Polis contemporaneamente: la prima conterrà la tipologie con le domande di cessazioni consuete, la seconda e la terza conterranno esclusivamente le istanze per la maturazione del requisito alla pensione quota 100, quota 102, quota 103, opzione donna con requisito al 31/12/2022) e le revoche delle stesse devono essere presentate con la procedura web Polis “Istanze on line” disponibile nel sito internet del Ministero (https://www.miur.gov.it/web/guest/home ). 

I docenti a tempo determinato, compresi gli incaricati annuali di religione, invece devono presentare una comunicazione di collocamento in pensione utilizzando il modello cartaceo. Tale domanda dovrà essere inviata all’Istituzione scolastica di servizio dopo aver verificato i requisiti contributivi e presentato la domanda all’INPS, secondo le modalità sotto riportate. Si ricorda che per i docenti a tempo determinato, compresi gli incaricati annuali, i requisiti per il trattamento in quiescenza a domanda devono essere maturati entro il 31 agosto 2024 (Inpdap Nota operativa n.56 del 22/12/2010).

Al personale in servizio all’estero è consentito presentare l’istanza anche con modalità cartacea. Il personale delle provincie di Trento, Bolzano ed Aosta, presenta le domande in formato cartaceo direttamente alla sede scolastica di servizio/titolarità, che provvede ad inoltrarle ai competenti Uffici territoriali.

Le domande di trattenimento in servizio ai sensi dell’art. 1, comma 257, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 ovvero per raggiungere il minimo contributivo continuano ad essere presentate in forma cartacea entro il termine del 23 ottobre 2023.

Le domande di pensione dovranno essere inviate direttamente all’Ente Previdenziale (INPS, gestione ex INPDAP), esclusivamente attraverso le seguenti modalità:

  • presentazione della domanda on-line, accedendo al sito dell´Istituto, previa registrazione. (utilizzando lo SPID – CIE – CNS)
  • presentazione della domanda tramite Contact Center Integrato (n. 803164)
  • presentazione telematica della domanda attraverso l´assistenza gratuita del Patronato.

Tali modalità saranno le uniche ritenute valide ai fini dell’accesso alla prestazione pensionistica. Si evidenzia che la domanda presentata in forma diversa da quella telematica non sarà procedibile fino a quando il richiedente non provveda a trasmetterla con le modalità sopra indicate.

Di seguito i requisiti pensionistici richiesti 

Per l’anno 2024 le regole da applicarsi sono le seguenti.



Per la pensione di vecchiaia il requisito anagrafico è di 67 anni compiuti entro il 31 agosto 2024 (collocamento d’ufficio) o, a domanda, entro il 31 dicembre 2024 in virtù della disposizione prevista dall´articolo 24, commi 6 e 7 , della legge 214 del 2011, sia per gli uomini che per le donne, con almeno 20 anni di anzianità contributiva.

La pensione anticipata, rispetto a quella di vecchiaia, potrà conseguirsi, a domanda, solo al compimento di 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini da possedersi entro il 31 dicembre 2024.

L’Amministrazione sarà obbligata a collocare a riposo i dipendenti che in possesso dei requisiti della pensione anticipata, raggiungeranno i 65 anni di età entro il 31/08/2024.

Qualora, invece, il requisito anagrafico dei 65 anni sia maturato tra settembre e dicembre 2024 la cessazione dal servizio può avvenire solo a domanda dell’interessato.

Inoltre ai sensi dell’art. 1, comma da 147 a 153 della legge del 27 dicembre 2017, n. 205, l’accesso, d’ufficio o a domanda, alla pensione di vecchiaia, per il personale che rientra tra le categorie di lavoratori destinatari della suddetta norma ( lavoratori dipendenti che svolgono le attività gravose o addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti a condizione che siano in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni), e che abbia i requisiti previsti, è consentito al raggiungimento di 66 anni e 7 mesi di età purché l’anzianità contributiva dei 30 anni sia maturata entro il 31 agosto 2024. (circolare Inps n. 126 del 2018)

Requisiti di accesso ai sensi dell´art. 1 comma 94 della legge 30 dicembre 2021, n. 234. “Opzione donna”

Possono presentare la domanda le lavoratrici che entro il 31/12/2021 hanno almeno 58 anni di età e almeno 35 anni di contributi.

Trattenimento oltre i limiti di età
Il decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n. 114 ha abolito l’istituto del trattenimento in servizio oltre i limiti di età.

Nulla è invece innovato rispetto al comma 3 del citato articolo 509 che disciplina i trattenimenti in servizio per raggiungere il minimo ai fini del trattamento di pensione. Ne consegue che nel 2023 potranno chiedere la permanenza in servizio i soli soggetti che, compiendo 67 anni di età entro il 31 agosto 2023, non sono in possesso di 20 anni di anzianità contributiva entro tale data.

Ape sociale

Coloro che sono interessati all’accesso all’Ape sociale potranno, una volta ottenuto il riconoscimento dall’ Inps, presentare la domanda di cessazione dal servizio in formato analogico o formale entro il 31 agosto 2024.

QUOTA 100

Coloro che sono interessati all’accesso alla pensione con Quota 100 è necessario che entro il 31/12/2021 abbiano almeno 62 anni di età e 38 anni di anzianità contributiva.

QUOTA 102

Coloro che sono interessati all’accesso alla pensione con Quota 102 è necessario che entro il 31/12/2022 abbiano almeno 64 anni di età e 38 anni di anzianità contributiva.

QUOTA 103

Coloro che siano interessati all’accesso alla pensione con Quota 103 è necessario che entro il 31/12/2023 abbiano almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi.

OPZIONI DONNA- articolo 1, comma 292, della Legge 29 Dicembre 2022, N.197

E’ necessario entro il 31/12/2022 avere almeno 60 anni di età (età ridotta di un anno per figlio nel limite massimo di due anni) e un’anzianità contributiva di 35 anni maturata al 31/12/2022.

IL NUOVO CONTRATTO: c’è ma non si vede

Lo scorso 14 luglio è stata firmata l’ipotesi del nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Comparto Istruzione e Ricerca, firmato da cinque delle sei sigle maggiormente rappresentative.

“Un contratto che prevede nuove articolazioni riguardo il personale ATA e dei leggeri ritocchi agli aspetti professionali dei docenti, ma di certo un passo un avanti nel rendere un po’ più in linea con la parità giuridica” afferma Giuseppe Favilla, segretario generale della Fensir – Federazione Nuovi Sindacati Istruzione e Ricerca.

L’anno iniziato da qualche giorno si presenta carico di aspettative soprattutto per il personale della scuola in attesa del nuovo concorso straordinario Ter che, secondo  quanto previsto dal decreto autorizzativo pubblicato in gazzetta, prevede circa 35000 docenti tra posto normale e sostegno. I bandi attesi già a fine agosto ad oggi si rimane in attesa.

Si rimane anche in attesa della firma definitiva del contratto nazionale, un contratto che c’è, che dovrebbe già regolamentare il presente anno scolastico, ma che invece non si vede ancora. Si presume che entro la fine dell’anno possa essere firmato definitivamente, nel frattempo rimane pienamente in vigore il “vecchio” contratto. Possiamo però già definire “vecchio” anche il nuovo in quanto è già scaduto da quasi due anni. Non è una novità il contratto 2006-2008 è stato rinnovato dopo 10 anni e ha sortito pochissimi effetti dal punto di vista economico, così come l’ultimo contratto con un aumento complessivo lordo di poco più di 100 euro medi mensili.

La scuola continua comunque ad andare avanti in attesa sempre che l’Istruzione possa essere messa al centro con serietà e rispetto di tutte le categorie della scuola. Ancora oggi fanno rabbia gli stipendi del personale ATA, che si aggirano intono 1100 euro mensili netti; ma fa ancor più rabbia pensare che si possa andare ancora avanti con stipendi differenziati tra i gradi di scuola, come se il lavoro fosse meno gravoso tra un docente della scuola dell’infanzia con un docente della scuola secondaria di secondo grado, con l’aggravante che maggior lavoro corrisponde a minor retribuzione mensile (25 ore nell’infanzia e 18 ore nella secondaria).

Sappiamo bene che per risolvere il gap stipendiale occorrerebbero milioni e milioni di euro, ma prima o poi sarà necessario almeno intervenire sul carico di lavoro e perché no uguagliando l’orario di servizio della scuola infanzia e primaria a quello della secondaria, cioè a dire a 18 ore settimanali, si risolverebbero almeno le classi pollaio nella scuola dell’infanzia e primaria, sarebbe un primo passo. Sappiamo già quanto il lavoro nella scuola dell’infanzia e primaria sia usurante soprattutto per il carico di responsabilità nei confronti di bambine e bambini, sperare che si possa andare verso un alleggerimento dell’orario eguagliando alla scuola secondaria non è impossibile.

La Fensir aprirà una nuova stagione di rivendicazioni e di lotte, sia nei tribunali che nei confronti dell’Amministrazione che spesso risulta essere sorda alle legittime aspettative dei lavoratori.

La redazione

Ci vorrà una bussola per orientarsi nella scuola del 2023-24

“Ci vorrà una bussola – afferma il segretario generale della Fensir Giuseppe Favilla – per comprendere le diverse procedure di assunzione in atto e le politiche che stanno emergendo nella scuola. Bisognerà tenere presente qual è l’obiettivo della scuola e di tutto il personale: l’educazione e formazione delle nuove generazioni”.

La Fensir e tutti i suoi sindacati federati sono convinti che la tutela del personale della scuola parta dal basso dalle piccole cose. Durante gli ultimi tre mesi, proprio quelli estivi, i futuri docenti e personale ATA è rimasto in trepidante attesa delle nomine al termine di percorsi ordinari e straordinari, per i docenti e il concorso 24mesi per il personale ATA. Per molto personale neo immesso nei ruoli ha significato il primo settembre un sostanziale cambio di vita e abitudini e un inevitabile allontanamento dagli affetti.

Con il 2023-24 vengono messi in atto anche i vincoli per il personale docente di rimanere nella sede assegnata per tre anni, norma attualmente attenuata dal CCNI sulla mobilità annuale (assegnazioni e utilizzi) ma che sarà verosimilmente oggetto di contrattazione proprio nel presente anno scolastico. L’amministrazione vorrà tenere fede a tutti i vincoli proposti? Purtroppo troppo presto per dare una risposta.

Altra questione non trascurabile è il nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Comparto Istruzione e Ricerca (CCNL) la cui ipotesi è stata firmata nel mese di luglio e che ancora non ha alcuna forza e dunque l’unico buon proposito di concedere i 3 giorni retribuiti al personale a tempo determinato non potrà essere applicato. Inoltre gli aspetti economici, fortemente sostenuti dai sindacati rappresentativi, non solo non hanno dato risposto all’inflazione ma risultano anche offensivi della dignità del lavoratore della scuola.

La Fensir con e attraverso i suoi Sindacati Federati (SADOC, SAIR, SAATA) lotterà accanto ai lavoratori al fine di ottenere il giusto bene, cioè la vera valorizzazione delle professioni nella scuola.

La Redazione

FeNSIR compie un anno: una sfida consapevole

Tra l’8 e il 9 agosto veniva resa pubblica da parte di un gruppo di docenti la volontà di creare un nuovo sindacato. A dirla tutta dal punto di vista giuridico era già nato ma essendo comunque uomini e donne aperti al dialogo e al confronto, fino al 2 di agosto credevamo che le ostilità passate potevano essere risolte e poter non dare corso al nuovo progetto. Purtroppo non fu più possibile il dialogo e lo stesso orizzonte politico, organizzativo nonché di ideali non era più in linea con quello precedente. Per oltre due mesi siamo rimasti in attesa di trovare una via di dialogo ma nonostante i giorni passassero nulla di fatto è cambiato e allora ci siamo detti: “dobbiamo creare un sindacato che vada alle radici del sindacalismo stesso: un sindacato che sappia dare voce a tutti e a ciascuno. Che sappia mettersi accanto al lavoratore della scuola e dell’università valorizzando il profilo professionale”. Non abbiamo pensato di cambiare sindacato, ma abbiamo pensato fin da subito di fondare un nuovo sindacato, con tutti i rischi e i pericoli che ciò avrebbe comportato. Fare un sindacato non è solo diffusione di servizi che immediatamente abbiamo risolto grazie anche all’esperienza maturata, ma ciò che contava e conta veramente è la disseminazione di ideali forti, di principi deontologici chiari. Fin dal primo momento non abbiamo avuto paura di metterci contro gli elefanti, noi piccoli topini appena usciti dalla tana. Siamo stati derisi, criticati, minimizzati, calunniati, screditati… Siamo stati presi di mira da elefanti la cui vita poteva tranquillamente andare avanti e invece continuano ad osservarci e non lasciano occasione per attaccarci o limitarci nell’azione sindacale. Per fortuna che i colleghi hanno capito la nostra buona azione e volontà e sono consapevoli che solo nel dare fiducia e supporto al nuovo è possibile davvero poter sperare in un futuro lavorativo migliore.

Dopo un anno questa sfida per un futuro lavorativo migliore è ancora più forte. Dopo un anno abbiamo realizzato il 50% di quanto prevede il nostro Statuto con la creazione di 4 sindacati autonomi federati (SAF), servizi fiscali e di patronato, ufficio legale e FeNSIRFormazione per l’aggiornamento e la formazione del personale. Ai nostri iscritti a parte situazioni speciali e comunque concordato, oltre la tessera non è stato chiesto un centesimo. Non abbiamo voluto alcun vincolo scritto per essere fedeli alla Costituzione ma chiediamo serietà e rispetto della parola data.

Sembrerà strano ma siamo riusciti a mettere su in soli 10 mesi quanto altri sindacato storici hanno creato in decenni.

La prossima sfida è raggiungere capillarmente i territori decentralizzando il sindacato con la creazione delle segreterie territoriali, provinciali e regionali FeNSIR espressione unitaria delle singole specificità. FeNSIR la nostra sfida consapevole e auguri a tutti noi iscritti

Giuseppe Favilla

segretario generale

Concorso Motoria Primaria: il bando

Domande dal 7 agosto al 6 settembre. Il bando di concorso è stato appena pubblicato sul portale INPA.

I candidati devono possedere unitamente una laurea magistrale, ottenuta in una delle seguenti classi: LM-67 “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate”, LM-68 “Scienze e tecniche dello sport”, LM-47 “Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie”, o titoli equivalenti, anche 24 CFU/CFA nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.

L’accesso è consentito anche a coloro che possiedono titoli equiparati alle suddette lauree, grazie all’equiparazione, incluso le lauree specialistiche 53/S, 75/S e 76/S. L’equiparazione si basa sul Decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 9 luglio 2009.https://d1629e179f9c07dcbcd1a395b6835985.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-40/html/container.html?n=0

Coloro che possiedono il diploma ISEF (Istituto Superiore di Educazione Fisica) sono esclusi perché ai sensi della legge 18 giugno 2002, n.136 il diploma ISEF equivale a laurea triennale e non già quadriennale, magistrale o equivalente. Sembra giustificabile tale scelta in virtù del fatto che Educazione Motoria alla primaria, come disciplina specialistica a sé con docenti specializzati sia di nuova istituzione.

Rimaniamo però convinti che l’esclusione dei docenti della scuola primaria in possesso del titolo previgente poteva essere sanato con una semplice possibilità quella di inserire il servizio svolto. Siamo però anche consapevoli che certificare il servizio specifico nella scuola primaria sia pressoché difficile vista l’abilitazione trasversale per tutte le discipline, ivi compreso ad oggi l’insegnamento di educazione motoria.

Circolare sulle supplenze.

Con qualche giorno di anticipo rispetto agli anni precedenti  è stata pubblicata ieri la circolare ministeriale che disciplina l’assegnazione dei contratti a tempo determinato del prossimo anno scolastico. Queste le principali indicazioni:

-le priorità di scelta sede restano per i docenti beneficiari degli art. 21, 33 comma 6 e 33 comma 5 e 7 della legge 104/92 solo in relazione agli aspiranti individuati nello stesso turno di nomina;

-confermata la mini call veloce per gli iscritti in gps sostegno 1 fascia per i posti residuati dalla fase ordinaria; non potranno partecipare a questa procedura coloro che, nelle nomine provinciali hanno omesso preferenze e non stati quindi assegnatari di alcun incarico;

-i docenti di ruolo (solo se con anno di prova superato) potranno partecipare alle procedure GPS per l’individuazione su altra cdc/ordine avvalendosi dell’ex art 36 ccnl 2006/09;

-per i docenti vincitori dello straordinario bis ogni UST provvederà alle convocazioni per cdc utilizzando il sistema INR (anche in questo caso si tratta di nomine a td finalizzate al ruolo);

-in attesa del nuovo concorso, le cattedre di ed. motoria alla primaria saranno assegnate ai docenti presenti in GPS nelle cdc A048-A049 ;

L’avvio dell’iter  di assegnazione delle supplenze seguirà la fase di immissione in ruolo del personale individuato con procedura ordinaria e della call veloce per gli idonei GM e iscritti in GAE.

Il Ministero ha pubblicato nella giornata del 19 luglio la circolare con cui si danno indicazioni relativamente il conferimento delle supplenze, sia finalizzate al ruolo per il sostegno, che per gli altri posti e classi di concorso.

150 PREFERENZE GPS – PORTALE PER LA SCELTA

Dal 17 al 31 luglio 2023 sarà possibile presentare l’istanza di partecipazione alle procedure per l’attribuzione dei contratti di docenza a tempo determinato. L’istanza riguarda sia le supplenze annuali finalizzate alla nomina in ruolo (decreto legge 44/2023, art. 5, commi da 5 a 17) che le supplenze annuali e fino al termine delle attività didattiche. Tutte le informazioni utili sono raccolte sul sito dedicato attivato dal Ministero: 

https://www.istruzione.it/supplenzedocenti23-24/index.html

Decreto Assunzioni in ruolo

dal decreto

Le operazioni di individuazione dei destinatari dell’assunzione a tempo indeterminato sono effettuate
ordinariamente tramite procedure informatizzate, con il supporto del sistema informativo del Ministero
dell’istruzione e del merito.

Gli esiti dell’individuazione sono comunicati a cura dell’Ufficio Scolastico Regionale ai docenti e alle
scuole interessate; degli esiti dell’individuazione viene altresì data pubblicazione da parte degli Uffici
all’albo on line, indicando per ciascun aspirante la sede assegnata, nel rispetto dei principi vigenti in
materia di protezione dei dati personali.

L’avente titolo all’immissione in ruolo assume servizio nella sede assegnata al fine dello svolgimento
del periodo di formazione e prova di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59. Il
docente tenuto allo svolgimento dell’anno di prova non può accettare il conferimento di nomine a tempo
determinato.