Mese: Giugno 2025

CORSO GRATUITO PER IL CONCORSO ORDINARIO IRC!

FENSIR Formazione è lieta di invitarti a partecipare al corso gratuito online sincrono dedicato alla preparazione del Concorso Ordinario IRC.

Il corso affronterà in modo pratico e mirato elementi di pedagogia, metodologia e didattica, con particolare attenzione ai quiz a risposta multipla, elemento centrale del concorso.

👩‍🏫 Relatrice: Prof.ssa Monica Bergamaschi
🎯 Obiettivo: Fornire strumenti concreti e strategie efficaci per affrontare con sicurezza la prova concorsuale.

📅 Date degli incontri (in diretta online):

  • Giovedì 26/06 – ore 10:30 – 12:30
  • Sabato 28/06 – ore 08:00 – 10:00
  • Giovedì 10/07 – ore 15:00 – 17:00
  • Sabato 12/07 – ore 15:00 – 17:00
  • Lunedì 14/07 – ore 15:00 – 17:00

📌 Iscrizione gratuita e obbligatoria al link:
👉 https://forms.gle/KKgdSntE2gwZ6pV98

Al termine del percorso riceverai il link alle registrazioni e un attestato di partecipazione.

📞 Per informazioni: 0350461097

Personale ATA, al via la scelta delle sedi: Allegato G disponibile dal 23 giugno su Istanze Online

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha comunicato le date ufficiali per la compilazione dell’Allegato G, passaggio fondamentale per gli aspiranti inseriti nelle graduatorie ATA 24 mesi. La nota n. 141435, firmata dal Direttore Generale Maria Assunta Palermo e diffusa il 20 giugno 2025, fissa l’apertura della procedura telematica dalle ore 9:00 del 23 giugno fino alle ore 23:59 dell’11 luglio 2025.

L’Allegato G sarà disponibile esclusivamente sulla piattaforma Istanze Online, e consentirà agli interessati di esprimere le proprie preferenze in merito alle sedi scolastiche, in vista delle nomine per le supplenze nell’anno scolastico 2025/2026.

Si tratta del secondo step del percorso previsto per il personale ATA che ha già presentato, entro il 19 maggio scorso, la domanda di inserimento o aggiornamento nelle graduatorie permanenti. La scelta delle sedi rappresenta infatti una fase determinante per poter accedere agli incarichi temporanei che saranno conferiti a partire dal prossimo anno scolastico.

Gli interessati sono invitati a prestare attenzione alle scadenze e a completare la procedura entro i termini indicati, per non compromettere la propria posizione nelle graduatorie.

ISCRIVITI COMPILANDO IN MODULO IN ALLEGATO: https://www.fensir.it/iscriviti

Smartphone vietati a scuola: una scelta miope che ignora la pedagogia e mortifica la professionalità docente

Con la nota ministeriale del 16 giugno 2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha formalizzato il divieto pressoché totale dell’uso degli smartphone nelle scuole secondarie di secondo grado, richiamando il principio della “distrazione digitale” come nemico della concentrazione e del rispetto delle regole scolastiche.Un provvedimento che, seppur motivato da esigenze educative e disciplinari, solleva forti perplessità sia sul piano pedagogico che sindacale.

Un’occasione persa per una vera educazione digitaleDa un punto di vista pedagogico, questa decisione sembra ignorare una verità ormai consolidata: l’educazione al digitale non può passare attraverso la rimozione degli strumenti, ma attraverso il loro uso critico e consapevole.Proibire l’uso dello smartphone equivale a negare agli studenti l’opportunità di apprendere come e quando usarlo correttamente. La scuola dovrebbe essere il luogo dove si educa all’autonomia e alla responsabilità, non dove si perpetua un clima di sorveglianza e controllo totale.Le buone pratiche didattiche dimostrano che l’uso mirato e guidato del telefono può potenziare l’apprendimento: app educative, ricerche online, attività di coding, fruizione di contenuti multimediali. Con questo divieto, si sceglie di chiudere la porta al futuro.

Una lesione dell’autonomia professionale dei Docenti sul piano sindacale, il provvedimento rappresenta una pericolosa interferenza nell’autonomia didattica degli insegnanti, ai quali viene di fatto negata la possibilità di decidere se e come integrare il digitale nei propri percorsi formativi.Il MIM impone una norma dall’alto, omogenea e cieca alle differenze tra indirizzi, contesti e stili educativi. Un gesto che tradisce un’idea centralista e burocratica di scuola, dove i docenti sono esecutori di regole calate dall’alto, non professionisti della pedagogia capaci di scegliere i metodi migliori per le proprie classi.Il contratto collettivo riconosce il valore dell’autonomia professionale. Con questa misura, lo Stato si arroga un potere che non gli spetta, svuotando il patto educativo tra scuola, studenti e famiglie.

Alternative educative più mature e condivise Invece del divieto, serviva una cornice di regolazione flessibile e responsabilizzante, capace di:Valorizzare il ruolo dei consigli di classe nel definire l’uso degli strumenti digitali.Incentivare progetti di educazione civica digitale.Prevedere la formazione del personale sulla gestione consapevole della tecnologia in aula.Avviare percorsi di “patentino digitale” per gli studenti, in collaborazione con le famiglie.

La posizione di FENSIR – Federazione Nuovi Sindacati Istruzione e Ricerca

Come sindacato FENSIR, esprimiamo forte dissenso nei confronti di un provvedimento che non solo indebolisce la funzione educativa della scuola, ma svilisce anche la professionalità docente. Riteniamo che la scuola non debba essere un ambiente repressivo, ma un luogo dove si educa alla cittadinanza anche digitale. Chiediamo:Il rispetto pieno dell’autonomia didattica dei docenti; Un reale coinvolgimento delle comunità scolastiche nelle scelte educative;Politiche formative anziché repressive;Un rilancio della scuola come spazio di innovazione e responsabilità condivisa.

Una scuola che vieta non educa: serve fiducia, non divieti!

Il divieto generalizzato degli smartphone in aula non è la risposta ai problemi educativi del nostro tempo. È un riflesso di sfiducia verso gli studenti e verso i docenti. La scuola ha bisogno di risorse, formazione e dialogo, non di decreti punitivi.

FENSIR continuerà a battersi per una scuola viva, capace di educare senza reprimere, moderna ma umana, e saldamente fondata sulla professionalità dei suoi lavoratori.

https://www.mim.gov.it/documents/20182/7975243/m_pi.AOODPIT.REGISTRO+UFFICIALE%28U%29.0005274.11-07-2024.pdf/bc4c9df9-c36f-aa79-d582-e0903ac162e3?version=1.0&t=1720722711827

Ministero dell’Istruzione: calendario ufficiale delle prove scritte per il Concorso Ordinario degli insegnanti di religione cattolica

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato il calendario ufficiale delle prove scritte relative al concorso per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli degli insegnanti di religione cattolica.

Le prove si svolgeranno secondo il seguente calendario:

  • Scuola dell’infanzia e primaria: la prova scritta è prevista per il 16 luglio 2025. Le operazioni di identificazione dei candidati inizieranno alle ore 8:00, mentre la prova si svolgerà dalle ore 9:00 alle ore 10:40.
  • Scuola secondaria di primo e secondo grado: la prova scritta si terrà il 17 luglio 2025. Anche in questo caso, l’identificazione dei candidati inizierà alle ore 8:00 e la prova si svolgerà dalle ore 9:00 alle ore 10:40.

Le sedi d’esame, con indicazione della loro esatta ubicazione e la ripartizione dei candidati, saranno rese note almeno quindici giorni prima dello svolgimento delle prove da parte degli Uffici Scolastici Regionali (USR) competenti. L’informazione sarà pubblicata sul Portale Unico del Reclutamento e sui rispettivi siti internet e albi degli USR.

Le prove scritte si svolgeranno all’interno della regione di competenza dell’USR che gestisce la procedura concorsuale.

I candidati potranno accedere alla propria convocazione direttamente attraverso il Portale Unico del Reclutamento, mediante un link all’area “Graduatorie” della piattaforma “Concorsi e Procedure selettive”, dove sarà possibile visualizzare e scaricare il documento. Tale avviso ha valore legale di notifica a tutti gli effetti.

I candidati regolarmente ammessi dovranno presentarsi alla prova scritta muniti di un valido documento di riconoscimento e del codice fiscale.

La mancata presentazione nel giorno, nell’orario e nella sede assegnati comporterà l’esclusione dalla procedura, anche in caso di imprevisti o cause di forza maggiore, salvo quanto previsto dall’articolo 12, comma 6 del decreto ministeriale di riferimento.

Organico insegnanti di religione cattolica in calo per il 2025/2026: si parla anche del concorso ordinario, prova scritta attesa a luglio

Il 17 giugno 2025, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, si è svolto un incontro di informativa sindacale con i sindacati rappresentativi incentrato sull’organico degli insegnanti di religione cattolica per l’anno scolastico 2025/2026.

Dall’analisi fornita, emerge un ulteriore ridimensionamento dei posti disponibili. Rispetto all’anno precedente, si registrano cali nei seguenti ordini scolastici: -39 posti nella scuola dell’infanzia, -113 nella primaria e -25 nella secondaria di primo grado. Solo nella scuola secondaria di secondo grado si prevede un lieve aumento, pari a +23 posti.

Il totale complessivo dei posti disponibili per il prossimo anno scolastico sarà di 23.792, così ripartiti:

  • Infanzia: 2.324 posti
  • Primaria: 10.502 posti
  • Secondaria di I grado: 4.187 posti
  • Secondaria di II grado: 6.779 posti

Come da normativa vigente, le dotazioni organiche regionali sono fissate nel limite del 70% dei posti complessivamente istituiti. Ciò si traduce, per l’anno scolastico 2025/2026, in un contingente di 16.654 unità, segnando una contrazione di 108 posti rispetto al 2024/2025.

Durante l’incontro, secondo indiscrezioni, si sarebbe anche discusso dell’attesa prova scritta del concorso ordinario per insegnanti di religione cattolica, il cui svolgimento sarebbe previsto intorno alla metà di luglio. Si auspica che queste informazioni vengano confermate ufficialmente a breve dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

A commentare la situazione è Mariangela Mapelli, segretaria del SAIR (Sindacato Autonomo Insegnanti di Religione), che ha dichiarato:

“Come era prevedibile, anche l’organico degli insegnanti di religione sta subendo quanto accade per gli altri insegnamenti. Il calo demografico, seppur in modo meno evidente su scala nazionale, inizia a farsi sentire, colpendo prima di tutto la scuola primaria. Al momento non ci sono motivi di allarme, ma è necessario avviare un percorso di stabilizzazione del personale IRC: mantenere il 30% dei docenti con contratto a tempo determinato non aiuta certo a risolvere il problema del precariato.”

Il calo delle nascite e la conseguente riduzione della popolazione scolastica continuano dunque ad avere ricadute anche sul personale docente di religione, rafforzando la necessità di una strategia a lungo termine per garantire continuità didattica e tutela occupazionale.

Concorso IRC, silenzio imbarazzante sulle graduatorie: pubblicazione ancora ferma a due mesi dalla fine delle prove orali

A oltre due mesi dalla conclusione delle prove orali per il concorso straordinario degli insegnanti di religione cattolica nella scuola secondaria (DD 1328 del 29/05/2024), in Lombardia non si ha ancora notizia della pubblicazione delle graduatorie regionali, suddivise per diocesi, come previsto dal bando. Un ritardo che inizia ad assumere contorni grotteschi e che rischia di compromettere il corretto svolgimento delle successive fasi di immissione in ruolo.

A sollevare con forza la questione è la FENSIR – Federazione Nuovi Sindacati Istruzione e Ricerca, insieme al sindacato federato SAIR, che in data 17 giugno 2025 ha protocollato una formale istanza di accesso agli atti presso l’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia. Le organizzazioni sindacali chiedono di ottenere copia delle graduatorie predisposte, dei verbali delle commissioni, delle schede di valutazione e – fatto ancora più significativo – di tutti gli atti interni che possano aver causato il blocco della pubblicazione.

Durissima la presa di posizione del segretario generale nazionale FENSIR, prof. Giuseppe Favilla, lui stesso concorrente della procedura:

“Il numero di coloro i quali hanno presentato la domanda è stato di 848 candidati, sappiamo che alcuni hanno rinunciato e non si sono presentati. Parliamo di colleghi e colleghe alle soglie della pensione. Le due commissioni hanno avuto tutto il tempo per redigere l’unica graduatoria regionale, per poi con un semplice filtro dividerla per diocesi… perché tutto questo ritardo, a quale vantaggio?
Sicuramente è vero che ci sono ancora oltre due mesi prima della presa di servizio, ma i colleghi e le colleghe devono avere il tempo di controllare, anche con gli stessi sindacati, la correttezza dei punteggi assegnati al servizio e ai titoli. Ridursi all’ultimo giorno e a ben quattro mesi dopo la fine della procedura crediamo che questa si tratta sì di cattiva amministrazione della cosa pubblica e per lo più a discapito proprio dei lavoratori della scuola, precari endemici dell’istruzione.”

Alle sue parole si aggiunge il commento della prof.ssa Mariangela Mapelli, segretaria nazionale del SAIR:

“Sappiamo benissimo anche del malcontento di alcuni colleghi e alcune colleghe riguardo la valutazione ottenuta in sede d’esame, ma sappiamo benissimo che la valutazione orale, nonostante le griglie di valutazione già predisposte, è qualcosa di immediato e difficilmente si può renderlo oggettivo. Nessun ricorso, dopo un lungo confronto con i colleghi malcontenti, è stato predisposto!
Piuttosto abbiamo incoraggiato i nostri colleghi lombardi: qualunque fosse stata la loro posizione in graduatoria, nell’arco di pochi anni, i più giovani di servizio – cioè a dire i semplici triennalisti – saranno in ruolo. Parliamo di massimo 10 anni, salvo drastiche riduzioni dell’organico. Ed è sempre meno tempo trascorso di chi a settembre sarà in ruolo dopo quasi 30 anni.
Nella fase di pubblicazione staremo ancora vicino ai nostri colleghi per il controllo dei punteggi attribuiti e che possono già controllare sui siti della FENSIR e del Nuovo SAIR.”

La situazione si inserisce in un clima generale di incertezza e malcontento, in cui la trasparenza e la tempestività dell’azione amministrativa sembrano essere state abbandonate. Le organizzazioni sindacali attendono ora una risposta formale dall’USR Lombardia entro i termini di legge. Ma il messaggio politico è già chiaro: non si può continuare a giocare con il destino professionale di centinaia di docenti, in attesa di una risposta che, a questo punto, non è solo burocratica, ma anche profondamente etica.

ACCESSO AGLI ATTI PRESSO USR LOMBARDIA

RICEVUTA PROTOCOLLAZIONE

Esami di Stato 2025, al via le operazioni: plenaria e compensi. Possibile anticipo per i commissari fuori sede

Lunedì 16 giugno 2025 segna ufficialmente l’inizio degli Esami di Stato con la riunione plenaria delle commissioni. Un passaggio fondamentale non solo per stabilire l’organizzazione interna dei lavori, ma anche per la regolarizzazione degli aspetti amministrativi, tra cui la definizione dei compensi spettanti a presidenti e commissari.

Durante l’incontro vengono compilati i moduli con i dati anagrafici, fiscali e logistici del personale scolastico, necessari per il successivo pagamento da parte del Ministero. Si tratta di un passaggio cruciale anche per chi, in determinate condizioni, può richiedere un anticipo fino al 50% del compenso totale spettante.


🔍 Chi può chiedere l’anticipo del 50%?

La normativa prevede che presidenti e commissari in servizio fuori dal proprio comune di residenza o di lavoro, che impiegano più di 30 minuti per raggiungere la sede d’esame, possano fare domanda per ricevere un anticipo del 50% del totale spettante.

Questa misura è pensata per sostenere i docenti che devono sostenere spese anticipate per spostamenti, alloggi temporanei o altre necessità logistiche legate allo svolgimento degli esami.


💶 Compensi Esami di Stato 2025: tutte le voci

Il compenso per il personale coinvolto negli Esami di Stato è suddiviso in tre tipologie principali:


🟦 QUADRO A – Funzione svolta

Il compenso base varia a seconda del ruolo ricoperto all’interno della commissione:

RuoloImporto lordo
Presidente€ 1.249
Commissario esterno€ 911
Commissario interno€ 399

🟧 QUADRO B – Distanza dalla sede d’esame

A questo si aggiunge un’indennità legata alla distanza tra il luogo di residenza o di servizio e la sede d’esame. L’importo varia in base al tempo di percorrenza con i mezzi pubblici extraurbani più veloci.

Tempo di percorrenzaIndennità
Fino a 30 minuti€ 171
Tra 31 e 60 minuti€ 568
Tra 61 e 100 minuti€ 908
Oltre 100 minuti€ 2.270

🟨 QUADRO C – Esami preliminari

Per i commissari che partecipano agli esami preliminari dei candidati privatisti (o interni non ammessi regolarmente), sono previsti compensi aggiuntivi:

VoceImporto
Per ogni materia e candidato (interno o privatista)€ 15
Compenso massimo per i commissari che partecipano ai lavori preliminari del Consiglio di classe€ 840

📌 Come avviene il pagamento?

I compensi vengono erogati dal Ministero dell’Istruzione tramite accredito bancario, dopo la conclusione della sessione d’esame. Tuttavia, come già accennato, in determinate condizioni è possibile richiedere un acconto del 50%.

Il restante 50% viene liquidato alla fine dei lavori, una volta trasmessi i verbali conclusivi e tutta la documentazione amministrativa.

Pubblicato dal MIM l’Avviso sulle modalità di rinuncia alle domande di riconoscimento dei titoli di sostegno conseguiti all’estero

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha pubblicato in data 5 giugno 2025 l’Avviso n. 21907, che disciplina ufficialmente la procedura per la rinuncia alle domande di riconoscimento dei titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero. Tale provvedimento si inserisce nell’ambito delle attività di riordino e regolamentazione delle numerose richieste pervenute negli ultimi anni, soprattutto a seguito del consistente ricorso a percorsi abilitanti in altri Stati europei.

Contesto normativo e finalità

La crescente diffusione di percorsi formativi svolti all’estero da parte di cittadini italiani – in particolare per la specializzazione sul sostegno didattico agli alunni con disabilità – ha generato un notevole carico amministrativo per il MIM, incaricato di valutare l’equivalenza dei titoli ai fini dell’insegnamento nella scuola italiana.

Non tutti gli interessati, però, intendono proseguire con la richiesta. Alcuni, ad esempio, hanno abbandonato il progetto professionale, altri non sono riusciti a produrre la documentazione conforme, altri ancora si sono resi conto della non equipollenza dei percorsi. Per questa ragione, il Ministero ha definito una procedura chiara e uniforme per la rinuncia formale alla propria istanza.

L’obiettivo dell’Avviso è dunque duplice: alleggerire i tempi e i carichi di lavoro per l’amministrazione e consentire ai richiedenti di chiudere formalmente una pratica non più di loro interesse, nel rispetto della normativa vigente.

Cosa prevede l’avviso

L’Avviso n. 21907 specifica nel dettaglio:

  • Chi può rinunciare: tutti i soggetti che, alla data della pubblicazione, abbiano già inoltrato una domanda di riconoscimento del titolo estero di specializzazione sul sostegno.
  • Quando presentare la rinuncia: a partire dal 5 giugno 2025. Le eventuali comunicazioni di rinuncia trasmesse prima di questa data non saranno considerate valide, per cui i soggetti interessati devono ripresentare la domanda secondo le modalità aggiornate.
  • Come presentare la rinuncia: la rinuncia deve avvenire in forma scritta e deve essere inviata all’indirizzo PEC del Ministero indicato nell’avviso. La dichiarazione deve contenere:
    • dati anagrafici del richiedente,
    • riferimenti alla domanda originaria (protocollo, data, titolo estero per cui è stato richiesto il riconoscimento),
    • dichiarazione esplicita di volontà di rinuncia irrevocabile.

Il MIM potrà successivamente notificare l’avvenuta archiviazione della domanda.

Conseguenze della rinuncia

La rinuncia ha effetti definitivi. In particolare:

  • la domanda di riconoscimento non verrà più presa in considerazione;
  • non sarà più possibile utilizzare quel titolo per accedere a concorsi, graduatorie o assunzioni nella scuola italiana;
  • la rinuncia non comporta sanzioni e non preclude la possibilità di presentare, in futuro, nuove istanze relative a titoli differenti (se correttamente conseguiti).

Importanza per il sistema scolastico

Questa misura ha una duplice valenza: da un lato, permette di snellire l’enorme mole di pratiche pendenti presso gli uffici del Ministero; dall’altro, assicura maggiore trasparenza e legalità nel processo di reclutamento degli insegnanti specializzati sul sostegno.

Va ricordato che negli ultimi anni si è assistito a un aumento esponenziale di richieste di riconoscimento per titoli ottenuti in altri paesi UE, spesso con percorsi ritenuti non conformi agli standard italiani. Il MIM ha pertanto intensificato i controlli e ha avviato numerose verifiche in collaborazione con le autorità estere competenti.

Dove trovare l’avviso e ulteriori dettagli

Il testo completo dell’Avviso è disponibile sul sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nella sezione dedicata al riconoscimento dei titoli esteri:

Per ulteriori chiarimenti o invio della dichiarazione, si raccomanda di consultare attentamente l’avviso e utilizzare esclusivamente l’indirizzo PEC istituzionale riportato nella comunicazione ufficiale.

Scuola, Università e Ricerca: la nuova legge che accelera il PNRR. Tutte le misure della conversione del Decreto-Legge n. 45/2025

Roma, 4 giugno 2025 – È stata approvata in via definitiva la legge di conversione del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, che introduce un articolato pacchetto di norme per dare piena attuazione a varie riforme previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), con particolare focus su istruzione, ricerca, edilizia scolastica, assunzioni e semplificazioni operative. Il provvedimento, presentato dalla Presidenza del Consiglio insieme ai Ministeri dell’Istruzione e del Merito, dell’Economia, degli Affari europei e del Turismo, è stato convertito in legge il 3 giugno 2025, entrando in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Vediamo, punto per punto, i principali contenuti e le finalità della nuova legge.


📘 Riforma degli istituti tecnici e riordino degli ordinamenti scolastici

Tra le misure centrali del provvedimento rientra l’avvio della riforma strutturale degli istituti tecnici, parte integrante della Riforma 1.1 della Missione 4, Componente 1 del PNRR. Si interviene sugli ordinamenti didattici, sul numero massimo di classi autorizzabili, e sulle finalità formative, con un rafforzamento dell’orientamento verso il lavoro e le competenze digitali.

Art. 1, comma 1, lettera b, capoverso Art. 26-bis
“A decorrere dal medesimo anno scolastico il numero complessivo delle classi della scuola secondaria di secondo grado non può essere superiore a quello delle classi presenti nell’anno scolastico 2023/2024.”

L’intervento ha anche un impatto finanziario: si punta a una maggiore efficienza nella spesa, pur tutelando la qualità dell’offerta formativa e promuovendo un maggiore raccordo tra scuola e mondo del lavoro.


🎓 Ricerca e università: i nuovi contratti per post-doc e ricercatori

Grande attenzione viene rivolta al mondo accademico, con l’introduzione di due nuove figure contrattuali:

  1. Incarichi post-doc: rivolti a dottori di ricerca, per attività di ricerca, didattica e “terza missione”.
  2. Incarichi di ricerca: destinati a giovani in possesso di laurea magistrale da non più di sei anni, sotto la supervisione di un tutor.

Entrambe le figure hanno una durata massima di tre anni (anche non continuativi), retribuzione minima garantita e non costituiscono titolo preferenziale per l’assunzione nei ruoli universitari, pur costituendo un’esperienza riconosciuta nel percorso scientifico.

Art. 22-bis, comma 2
“Gli incarichi post-doc hanno durata almeno annuale e possono essere prorogati fino alla durata complessiva di tre anni […] derogabili solo per programmi di ricerca dell’Unione europea.”

Art. 22-ter, comma 3
“Sono esclusi dalle selezioni coloro che hanno fruito di contratti di cui all’articolo 24 della presente legge, nonché il personale di ruolo assunto a tempo indeterminato.”


🧱 Edilizia scolastica: più fondi e procedure semplificate

La legge incrementa in modo strutturale i fondi per l’edilizia scolastica, con uno stanziamento straordinario di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici pubblici. Previsti inoltre strumenti di semplificazione per l’uso dei ribassi d’asta e per l’autorizzazione delle varianti in corso d’opera nei progetti finanziati dal PNRR.

Art. 3-quater, comma 1-ter
“È ammesso l’utilizzo dei ribassi d’asta per adeguare i progetti al principio del non arrecare un danno significativo all’ambiente (DNSH), laddove indispensabile alla rendicontazione.”

Un decreto ad hoc disciplinerà inoltre le modalità dei controlli a campione sugli interventi finanziati.


🧑‍🏫 Docenti e dirigenti: nuove regole per reclutamento e mobilità

Significative le novità per il personale scolastico:

  • Graduatorie concorsuali integrate e prorogate fino al loro esaurimento;
  • Mobilità straordinaria dei dirigenti scolastici con accesso al 100% dei posti disponibili su base regionale;
  • Riformulazione delle procedure di abilitazione e dei concorsi;
  • Avvio di un nuovo ciclo di abilitazione scientifica nazionale (ASN) con l’introduzione del sesto quadrimestre (luglio-novembre 2025).

Art. 2, comma 4-bis
“I vincitori dei concorsi che conseguono l’abilitazione entro il 31 dicembre 2025 sono assunti a tempo indeterminato dalla data di conseguimento dell’abilitazione.”


💻 Digitalizzazione e competenze informatiche

Il decreto potenzia la didattica digitale e lo sviluppo delle competenze informatiche nelle scuole, intervenendo sull’art. 24-bis del DL 152/2021.

Art. 3-ter
“Si promuove, anche in via sperimentale, l’apprendimento di conoscenze informatiche e la comprensione dei concetti fondamentali dell’informatica.”


💳 Carta del docente e detassazione delle borse ITS

Rilevanti anche le modifiche alla Carta del docente:

  • Viene estesa anche ai contenuti audiovisivi;
  • Previsto un termine di 90 giorni per la trasmissione delle fatture da parte degli esercenti;
  • Continuano a valere, per l’anno 2024/2025, le modalità già in vigore.

Inoltre, le borse di studio ITS Academy diventano esenti da IRPEF a partire dal 2025.

Art. 10, comma 1-bis
“A decorrere dall’anno d’imposta 2025, sono esenti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche le somme corrisposte a titolo di borse di studio […] agli studenti iscritti ai percorsi degli ITS Academy.”


🧮 Sostegno alle imprese che assumono ricercatori

Per incentivare l’occupazione giovanile altamente qualificata, è previsto un credito d’imposta di 10.000 euro per le imprese che, dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2026, assumeranno dottori di ricerca o titolari di contratti da ricercatore.

Art. 3-septies
“Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile IRAP […] e può essere utilizzato in compensazione entro il 31 dicembre 2026.”


⚖️ Valutazione, governance e semplificazioni

La legge introduce misure specifiche per:

  • Potenziare l’INVALSI, anche in termini di risorse e struttura organizzativa;
  • Semplificare la governance dei progetti PNRR, inclusa la gestione dei flussi di cassa;
  • Adeguare la normativa sul riconoscimento dei titoli esteri e dei crediti formativi, anche in funzione della mobilità internazionale.

Il provvedimento convertito in legge rappresenta indubbiamente uno snodo cruciale per l’avanzamento delle riforme previste dal PNRR in materia di istruzione, università e ricerca. Le misure adottate puntano a rafforzare l’efficacia amministrativa, stimolare l’innovazione e la qualità didattica, nonché a favorire l’inserimento lavorativo dei giovani ricercatori. La direzione indicata dal Governo è quella di un sistema formativo più snello, moderno e orientato alla digitalizzazione, all’occupabilità e alla crescita del capitale umano.

Ma il giudizio, nel mondo sindacale, non è privo di riserve.

Giuseppe Favilla, segretario generale della FENSIR, esprime una posizione articolata, tra apertura e critica:

“Le nuove norme da una parte ci trovano favorevoli, dall’altra ci lasciano con tante domande. Innanzitutto i nuovi quadri orari degli insegnamenti nei tecnici, la questione della precarietà, l’equiparazione dei precari ai docenti di ruolo per quanto riguarda la formazione e l’accreditamento, non solo dei 500 euro annui ma anche il risarcimento ottenuto attraverso le sentenze passate in giudicato. Un ennesimo decreto della scuola che però non dà risposte concrete e risolutive, ma lascia sempre spazi che devono essere ripresi, studiati e forse anche cancellati e riscritti. Si rende necessaria una nuova stagione di lotte sindacali per l’ottenimento di uno stato di diritto, senza se e senza ma!”

Il decreto, dunque, è sì un passo concreto, ma non ancora risolutivo. Riformare l’istruzione non può prescindere da un impegno strutturale contro la precarietà e da una piena uguaglianza tra docenti di ruolo e precari. Secondo FENSIR, il tempo delle riforme tecnocratiche è finito: ora serve una nuova stagione di mobilitazione collettiva.

SCARICA IL TESTO CHE IN DISCUSSIONE AL SENATO E APPROVATO DEFINITIVAMENTE IL 3 GIUGNO

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