Roma, 4 giugno 2025 – È stata approvata in via definitiva la legge di conversione del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, che introduce un articolato pacchetto di norme per dare piena attuazione a varie riforme previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), con particolare focus su istruzione, ricerca, edilizia scolastica, assunzioni e semplificazioni operative. Il provvedimento, presentato dalla Presidenza del Consiglio insieme ai Ministeri dell’Istruzione e del Merito, dell’Economia, degli Affari europei e del Turismo, è stato convertito in legge il 3 giugno 2025, entrando in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Vediamo, punto per punto, i principali contenuti e le finalità della nuova legge.
📘 Riforma degli istituti tecnici e riordino degli ordinamenti scolastici
Tra le misure centrali del provvedimento rientra l’avvio della riforma strutturale degli istituti tecnici, parte integrante della Riforma 1.1 della Missione 4, Componente 1 del PNRR. Si interviene sugli ordinamenti didattici, sul numero massimo di classi autorizzabili, e sulle finalità formative, con un rafforzamento dell’orientamento verso il lavoro e le competenze digitali.
Art. 1, comma 1, lettera b, capoverso Art. 26-bis
“A decorrere dal medesimo anno scolastico il numero complessivo delle classi della scuola secondaria di secondo grado non può essere superiore a quello delle classi presenti nell’anno scolastico 2023/2024.”
L’intervento ha anche un impatto finanziario: si punta a una maggiore efficienza nella spesa, pur tutelando la qualità dell’offerta formativa e promuovendo un maggiore raccordo tra scuola e mondo del lavoro.
🎓 Ricerca e università: i nuovi contratti per post-doc e ricercatori
Grande attenzione viene rivolta al mondo accademico, con l’introduzione di due nuove figure contrattuali:
- Incarichi post-doc: rivolti a dottori di ricerca, per attività di ricerca, didattica e “terza missione”.
- Incarichi di ricerca: destinati a giovani in possesso di laurea magistrale da non più di sei anni, sotto la supervisione di un tutor.
Entrambe le figure hanno una durata massima di tre anni (anche non continuativi), retribuzione minima garantita e non costituiscono titolo preferenziale per l’assunzione nei ruoli universitari, pur costituendo un’esperienza riconosciuta nel percorso scientifico.
Art. 22-bis, comma 2
“Gli incarichi post-doc hanno durata almeno annuale e possono essere prorogati fino alla durata complessiva di tre anni […] derogabili solo per programmi di ricerca dell’Unione europea.”
Art. 22-ter, comma 3
“Sono esclusi dalle selezioni coloro che hanno fruito di contratti di cui all’articolo 24 della presente legge, nonché il personale di ruolo assunto a tempo indeterminato.”
🧱 Edilizia scolastica: più fondi e procedure semplificate
La legge incrementa in modo strutturale i fondi per l’edilizia scolastica, con uno stanziamento straordinario di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici pubblici. Previsti inoltre strumenti di semplificazione per l’uso dei ribassi d’asta e per l’autorizzazione delle varianti in corso d’opera nei progetti finanziati dal PNRR.
Art. 3-quater, comma 1-ter
“È ammesso l’utilizzo dei ribassi d’asta per adeguare i progetti al principio del non arrecare un danno significativo all’ambiente (DNSH), laddove indispensabile alla rendicontazione.”
Un decreto ad hoc disciplinerà inoltre le modalità dei controlli a campione sugli interventi finanziati.
🧑🏫 Docenti e dirigenti: nuove regole per reclutamento e mobilità
Significative le novità per il personale scolastico:
- Graduatorie concorsuali integrate e prorogate fino al loro esaurimento;
- Mobilità straordinaria dei dirigenti scolastici con accesso al 100% dei posti disponibili su base regionale;
- Riformulazione delle procedure di abilitazione e dei concorsi;
- Avvio di un nuovo ciclo di abilitazione scientifica nazionale (ASN) con l’introduzione del sesto quadrimestre (luglio-novembre 2025).
Art. 2, comma 4-bis
“I vincitori dei concorsi che conseguono l’abilitazione entro il 31 dicembre 2025 sono assunti a tempo indeterminato dalla data di conseguimento dell’abilitazione.”
💻 Digitalizzazione e competenze informatiche
Il decreto potenzia la didattica digitale e lo sviluppo delle competenze informatiche nelle scuole, intervenendo sull’art. 24-bis del DL 152/2021.
Art. 3-ter
“Si promuove, anche in via sperimentale, l’apprendimento di conoscenze informatiche e la comprensione dei concetti fondamentali dell’informatica.”
💳 Carta del docente e detassazione delle borse ITS
Rilevanti anche le modifiche alla Carta del docente:
- Viene estesa anche ai contenuti audiovisivi;
- Previsto un termine di 90 giorni per la trasmissione delle fatture da parte degli esercenti;
- Continuano a valere, per l’anno 2024/2025, le modalità già in vigore.
Inoltre, le borse di studio ITS Academy diventano esenti da IRPEF a partire dal 2025.
Art. 10, comma 1-bis
“A decorrere dall’anno d’imposta 2025, sono esenti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche le somme corrisposte a titolo di borse di studio […] agli studenti iscritti ai percorsi degli ITS Academy.”
🧮 Sostegno alle imprese che assumono ricercatori
Per incentivare l’occupazione giovanile altamente qualificata, è previsto un credito d’imposta di 10.000 euro per le imprese che, dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2026, assumeranno dottori di ricerca o titolari di contratti da ricercatore.
Art. 3-septies
“Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile IRAP […] e può essere utilizzato in compensazione entro il 31 dicembre 2026.”
⚖️ Valutazione, governance e semplificazioni
La legge introduce misure specifiche per:
- Potenziare l’INVALSI, anche in termini di risorse e struttura organizzativa;
- Semplificare la governance dei progetti PNRR, inclusa la gestione dei flussi di cassa;
- Adeguare la normativa sul riconoscimento dei titoli esteri e dei crediti formativi, anche in funzione della mobilità internazionale.
Il provvedimento convertito in legge rappresenta indubbiamente uno snodo cruciale per l’avanzamento delle riforme previste dal PNRR in materia di istruzione, università e ricerca. Le misure adottate puntano a rafforzare l’efficacia amministrativa, stimolare l’innovazione e la qualità didattica, nonché a favorire l’inserimento lavorativo dei giovani ricercatori. La direzione indicata dal Governo è quella di un sistema formativo più snello, moderno e orientato alla digitalizzazione, all’occupabilità e alla crescita del capitale umano.
Ma il giudizio, nel mondo sindacale, non è privo di riserve.
Giuseppe Favilla, segretario generale della FENSIR, esprime una posizione articolata, tra apertura e critica:
“Le nuove norme da una parte ci trovano favorevoli, dall’altra ci lasciano con tante domande. Innanzitutto i nuovi quadri orari degli insegnamenti nei tecnici, la questione della precarietà, l’equiparazione dei precari ai docenti di ruolo per quanto riguarda la formazione e l’accreditamento, non solo dei 500 euro annui ma anche il risarcimento ottenuto attraverso le sentenze passate in giudicato. Un ennesimo decreto della scuola che però non dà risposte concrete e risolutive, ma lascia sempre spazi che devono essere ripresi, studiati e forse anche cancellati e riscritti. Si rende necessaria una nuova stagione di lotte sindacali per l’ottenimento di uno stato di diritto, senza se e senza ma!”
Il decreto, dunque, è sì un passo concreto, ma non ancora risolutivo. Riformare l’istruzione non può prescindere da un impegno strutturale contro la precarietà e da una piena uguaglianza tra docenti di ruolo e precari. Secondo FENSIR, il tempo delle riforme tecnocratiche è finito: ora serve una nuova stagione di mobilitazione collettiva.
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