COMUNICATI STAMPA

DL 75/2023:  Il SAIR presso il sottosegretario del  Ministero dell’Istruzione e del Merito

Lo scorso 28 giugno, una delegazione del Sindacato federato SAIR formata da Giuseppe Favilla, Attilio Piacente, Monica Bergamaschi, Emiliana De Luca,  è stata ricevuta presso gli uffici del sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti.

Tema dell’incontro è stato il recente decreto legge che introduce un’importante modifica riguardo le percentuali del concorso straordinario. La segreteria del SAIR ha voluto rappresentare alla delegata della sottosegretaria, la dott.ssa Franca Romagnoli, tre punti che meritano attenzione e che la loro modifica rappresenterebbe un buon risultato per la risoluzione definitiva del precariato dei docenti di religione. Le modifiche proposte possiamo così riassumerle:

1. Innalzamento della quota dei posti riservati al concorso straordinario, dal 70 al 90%, lasciando al concorso ordinario il 10% dei posti liberi in organico;

2. Dare priorità all’espletamento del concorso straordinario rispetto all’ordinario;

3. Prevedere esplicitamente che la prova metodologica-didattica sia senza punteggio minimo;

4. Permettere lo scorrimento per l’assunzione in ruolo dei docenti del 2004 sul 100% dell’organico e dunque oltre il 70% e limitatamente nelle regioni dove sono presenti ancora idonei concorsuali.

È possibile leggere le modifiche proposte al seguente link: https://www.nuovosair.it/2023/06/28/il-sair-al-ministero-dellistruzione-del-merito-presentate-le-modifiche-al-dl-75-2023-concorsi-di-religione/

Decreto Legge PA bis, un passo avanti a favore della risoluzione del precariato.

Reso noto il DL PA bis il nostro sindacato esprime cauta soddisfazione riguardo le scelte fatte dal Governo. “Non possiamo disconoscere l’impegno che il Ministero dell’Istruzione e del Merito stia mettendo nel cercare delle soluzioni, in modo particolare per il precariato. Certo ci troviamo però di fronte a delle stratificazioni normative, modificazioni ed evoluzioni delle stesse, seppur nell’ottica del miglioramento ma difficili da comprendere per molti colleghe e colleghi in attesa di percorsi chiari e definitivi, comunque rappresenta un buon passo avanti a favore della risoluzione del precariato dei docenti – afferma Giuseppe Favilla, Segretario Generale della Fensir”

“Continuiamo a nutrire delle perplessità riguardo le stesse procedure che sembrano ancora tutte da confermare e il personale precario rimane disorientato dalle troppe notizie circolanti che si accavallano a sempre nuove dichiarazioni. Il sistema concorso, o meglio, reclutamento deve trovare una sua collocazione definitiva. Solo negli ultimi 8 anni abbiamo assistito ad innumerevoli procedure molte delle quali non hanno sortito alcun effetto positivo” Conclude Giada Zichittella segretaria nazionale del Fensir SADOC, sindacato autonomo docenti.

Possiamo riassumere in  otto punti quanto previsto dal DL PAbis

  1. È stato soppresso il limite numerico prima imposto sul numero di abilitati previsti per specifiche classi di concorso;
  2. I docenti già abilitati su una determinata classe di concorso (o specializzati sul sostegno ma privi di abilitazione su materia) che vogliano conseguire una ulteriore abilitazione, potranno farlo svolgendo una formazione online corrispondente a 30 cfu;
  3. Le graduatorie degli idonei al concorso ordinario 2020 e al concorso STEM divengono graduatorie ad esaurimento; dall’anno scolastico 2024/2025 vincitori e idonei del concorso ordinario verranno perciò assunti dopo le immissioni in ruolo dei nuovi concorsi organizzati in attuazione del PNRR.
  4. Coloro che parteciperanno al prossimo concorso straordinario ter con 24 cfu conseguiti entro ottobre 2022 (o 3 anni di servizio negli ultimi 5, di cui uno specifico sulla classe per cui si concorre) e dovranno poi – se vincitori – colmare i restanti cfu fino ad arrivare a 60 durante l’anno di prova, potranno ripetere la prova finale una volta (ossia, potranno sostenerla max 2 volte);
  5. Per gli anni accademici 2023/24 e 2024/25 i percorsi universitari e accademici di formazione iniziale dei docenti potranno essere svolti, in misura non superiore al 50% del totale, in modalità online sincrona (in diretta). Rimangono obbligatoriamente in presenza laboratori e tirocinio (20 cfu dei 60 totali).
  6. Fino al 31 dicembre 2024, gli ITP possono partecipare ai concorsi per le classi del tipo “B” con il solo diploma e 24 cfu (ossia, non è ancora richiesta la laurea triennale).
  7. La prova scritta dei concorsi consterà di quesiti a risposta multipla sulle competenze psico-pedagogiche, didattico-metodologiche, informatiche e di lingua inglese; la prova orale dovrà accertare le conoscenze e competenze sulla disciplina della classe per la quale si concorre (nonché le competenze didattiche e l’abilità nell’insegnamento). Si tratta di modifiche pensate per il periodo di attuazione del PNRR. Successivamente, i concorsi potranno tornare anche a una prova scritta con domande a risposta aperta.
  8. Infine, il testo del Decreto PA bis prevede specifiche misure per il rafforzamento delle funzioni ispettive e di controllo del MIM sulle istituzioni scolastiche.

Lo stesso decreto contiene una norma a favore dei docenti di religione cattolica. “Notizia positiva, commenta Attilio Piacente segretario del Fensir SAIR, sindacato autonomo insegnanti di religione l’aver aumentato la quota del concorso straordinario dal 50 al 70%, seppur ancora insufficiente nel dare una risposta ad oltre 13mila docenti a tempo determinato con più di 3 anni si servizio, rappresenta un buon segnale; una richiesta, quello dell’aumento dei posti, che da sempre abbiamo sostenuto e rivendicato. Ci aspettiamo però ancora un altro passo avanti che la prova metodologico-didattica sia senza punteggio minimo così come il concorso straordinario bis”

Il concorso dei docenti di religione è ormai diventato un caso nazionale così anche la situazione di precarietà. Sono oltre 13mila i docenti titolati che insegnano oltre i tre anni e per loro saranno riservati poco più di 4500 posti dell’organico del 70%. Numeri che dovranno essere comunque confermati da una DPCM e dalla Corte dei Conti.

La Fensir e i suoi sindacati federati SADOC e SAIR rimarrà vigile affinché le rivendicazioni del personale docente e docente di religione possono trovare finalmente diritto di cittadinanza.

LA REDAZIONE

BOZZA DEL Decreto Legge

ASSEGNAZIONI E UTILIZZI 15 GIUGNO – 5 LUGLIO docenti; ATA 21 GIUGNO – 7 LUGLIO

In data 13 giugno è stata firmata l’intesa riguardo le assegnazioni e utilizzi. I docenti e il personale ATA interessato a produrre domanda può prenotare uno slot ed essere assistito/a a distanza.

PRENOTA LA CONSULENZA A DISTANZA (link attivo a breve)

La richiesta di assegnazione provvisoria è vincolata a precise motivazioni e può essere indicata solo una provincia e nel caso dei docenti di religione di una sola diocesi:

  • ricongiungimento ai figli o agli affidati di minore età con provvedimento giudiziario;
  • ricongiungimento al coniuge/parte dell’unione civile ovvero al convivente, ivi compresi parenti o affini, purché la stabilità della convivenza risulti da certificazione anagrafica;
  • gravi esigenze di salute del richiedente, comprovate da idonea certificazione sanitaria;
  • ricongiungimento al genitore.

Le istanze di utilizzazione e di assegnazione provvisoria del personale educativo e degli insegnanti di religione cattolica saranno presentate nelle stesse date e utilizzeranno dei modelli di domanda pubblicati sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito nella sezione Mobilità e devono essere presentateall’Ufficio scolastico territorialmente competente mediante PEC.

I docenti assunti da GPS e in base al comma 9 bis devono presentare la domanda cartace, in quanto non sono ancora non profilati come docenti di ruolo sul sistema POLIS.

Il modulo per la domanda sono pubblicati sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Anche i docenti di religione cattolica e il personale educativo devono presentare le domande su carta, usando il modulo specifico. La stessa procedura vale anche per il personale ATA

Tutte le domande inviate in formato cartaceo devono essere spedite seguendo le modalità stabilite tramite PEC.

Non sono previsti vincoli dunque, tutti gli insegnanti assunti in  ruolo – compresi assunti GPS sostegno e concorso straordinario bis – potranno produrre domanda, a patto che siano soddisfatti i requisiti sopra descritti.

Ecco la modulistica UFFICIALE:

  1. Modulo U1 2023
  2. Modulo U2 2023
  3. Modulo U3 2023
  4. Modulo U4 2023
  5. Modulo AP1 2023
  6. Modulo AP2 2023
  7. Modulo AP3 2023
  8. Modulo AP4 2023
  9. Modulo UE – utilizzazione e assegnazione provvisoria personale educativo
  10. Modulo UR1 2023
  11. Modulo UR2 2023
  12. Autodichiarazione percorso specializzazione su sostegno
  13. Autodichiarazione servizio su sostegno
  14. Domanda di utilizzazioni e assegnazioni provvisorie – personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA)
  15. Modulo assegnazione docenti assunti a tempo determinato da procedure straordinarie – scuola dell’infanzia
  16. Modulo assegnazione docenti assunti a tempo determinato da procedure straordinarie – scuola primaria
  17. Modulo assegnazione docenti assunti a tempo determinato da procedure straordinarie – scuola secondaria di primo grado
  18. Modulo assegnazione docenti assunti a tempo determinato da procedure straordinarie – scuola secondaria di secondo grado

Decreto legge 44-2023. Buono per alcuni, cattivo per altri.

Nel pomeriggio del 22 aprile è stato pubblicato il Decreto Legge n. 44 dal titolo “Disposizioni urgenti per il rafforzamento delle amministrazioni pubbliche”. Un Decreto Legge atteso da diverse migliaia di docenti, in modo particolare neo assunti in ruolo nel corrente anno scolastico. Infatti il suddetto decreto, così come di fatto è avvenuto, prevede lo slittamento del vincolo di permanenza nella sede di immissione in ruolo a partire dall’anno scolastico 2023-24. Dunque i docenti neo assunti nei ruoli nel corrente anno scolastico partecipano alla mobilità con le modalità previste per tutti gli altri docenti e personale ata così come previsto dall’OM n. 36.

“Accogliamo con favore le disposizioni previste per i docenti neo assunti e anche per i docenti inseriti nelle GPS di 1^ fascia sostegno, elenchi aggiuntivi e abilitati all’estero. Ma permetteteci di fare delle critiche e delle riflessioni utili anche in vista della discussione sul decreto stesso che avverrà nelle prossime settimane, infatti allo stato attuale è buono per alcuni e cattivo per altri” così afferma Giuseppe Favilla, segretario generale della FeNSIR.

Rimane comunque invariata la questione dei vincoli sulla mobilità in quanto lo sblocco interessa SOLO i docenti neoassunti in ruolo, rinviando il problema. Di fatto, e nella sostanza, i vincoli si applicheranno a partire dal prossimo anno scolastico. Continuano ad applicarsi i vincoli a chi ha ottenuto il trasferimento in una provincia o sede e che risulta poco gradita. Tale problema rimane anche per le mobilità future. Altra questione non di poco conto che riguarda i docenti l’assunzione a tempo determinato finalizzata al ruolo da GPS 1^ fascia sostegno con decorrenza 1/9/2023 è la possibilità di deroga derivante dalla Legge104/92; nel DL 44 rimane solo la possibilità remota dell’esubero. La deroga della legge 104/92 resta confermata per tutti gli assunti in ruolo dalle GAE e dai concorsi dal 1/9/2023. 

Pur essendosi temporaneamente risolta la questione dei neo assunti del corrente anno scolastico, di fatto il problema si è semplicemente spostato in avanti, come abbiamo immediatamente sottolineato.

“Consideriamo un passaggio importante quello previsto dal Decreto 44, ma certamente non risolutivo delle problematiche dei neo assunti, né tantomeno rispettoso delle scelte del docente, che deve sottostare a delle logiche di sottomissione a norme che possono risultare limitanti della libertà personale” afferma Giada Zichittella, segretaria nazionale del Fensir SADOC, sindacato autonomo docenti federato della Fensir. “L’attenzione del legislatore deve essere indubbiamente rivolta verso gli studenti, ai quali va garantita il più possibile la continuità didattica, ma al contempo deve essere tutelato il diritto dei lavoratori della Scuola di poter rispondere ad esigenze di carattere personale e familiare, quali la vicinanza del luogo di lavoro, la cura della propria famiglia e dei propri affetti, nonché l’attenzione all’investimento economico. Conosciamo bene cosa significa svolgere questo lavoro, pur sempre meraviglioso, lontano dalla propria famiglia; e la sofferenza si accentua per chi ha figli ancora in età scolare o prescolare, talvolta persino con situazioni di handicap, che necessitano di una vicinanza e di una cura particolare. Riteniamo che questi vincoli di assoluta esclusione di deroghe debbano essere debellati permanentemente” conclude Zichittella.

Nelle prossime settimane il nostro sindacato si adopererà, attraverso un coinvolgimento sinergico del mondo politico, a prevedere per via legislativa l’abolizione di tutti i vincoli, e ciò può avvenire portando sul tavolo delle istituzioni il disagio di chi è costretto a lasciare casa e affetti per poter realizzare la propria scelta di vita. Siamo convinti che la serenità e la progettualità di ciascun lavoratore della Scuola debbano essere accompagnate e promosse dal rispetto delle scelte anche relativamente al luogo di lavoro, così come prevede la stessa Costituzione all’art. 4: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. I vincoli rappresentano una vera e propria limitazione costituzionale in quanto, seppur contribuendo al progresso materiale e spirituale della società attraverso l’educazione delle future generazioni, di fatto risultano del tutto fuori luogo per la serenità lavorativa di ciascun docente.

Non dimentichiamoci inoltre dell’assunzione del personale da Graduatorie di Merito concorsuali. Migliaia di docenti hanno superato i concorsi ordinari, ma allo stato attuale la loro assunzione è vincolata al triennio di vigenza. Siamo convinti che, prima di ogni altra questione, è bene prevedere anche per il futuro – e dunque modificando quanto previsto dall’art. 400 del dlgs 297/1994 – lo scorrimento delle graduatorie di merito, fino ad esaurimento delle stesse.

Investire anche due anni per un concorso ordinario composto da più prove per una procedura assunzionale determinata è, a nostro parere non solo ingiusto, ma anche insensato; si deve invece prevedere una norma che consenta lo svuotamento di tutte le graduatorie concorsuali ordinarie e straordinarie.

Riguardo alla possibilità di assunzione dalle GPS di 1^fascia, di qualsiasi insegnamento e grado, riteniamo che sia arrivato il momento di utilizzarle per le assunzioni indipendentemente dal servizio specifico svolto, in quanto formate da personale docente abilitato. La loro trasformazione in graduatorie a scorrimento per le assunzioni potrebbe essere una risoluzione anche per semplificare al massimo le procedure di assunzione e far fronte ai disagi che annualmente affrontano le istituzioni scolastiche. 

Si potrebbe integrare quanto previsto dalla legge 79/2022 con un nuovo dispositivo di legge che permetta permanentemente lo scorrimento per l’assunzione a tempo indeterminato dalle suddette graduatorie, facendole diventare nel tempo “doppio canale” insieme ai concorsi ordinari.

La Redazione

CONCORSO IRC: A giugno il bando?

Correva l’anno…. troppi anni da ricordare e crediamo del tutto superflui, ma oggi tra i corridoi non si sa di quale ente con precisione, si rincorrono le voci del bando di concorso, anzi dei bandi di concorso, straordinario (il più atteso) e l’ordinario quello sperato dai nuovi docenti. Dai nostri informatori il Ministero è in procinto di emanare il “decreto/bando” con una tempistica attesa già ben chiara: giugno pubblicazione del bando e prove in autunno almeno per i concorsi straordinari (infanzia/primaria e secondaria). 

“Il concorso del mistero, d’altronde si tratta dei docenti di religione quelli coinvolti” così scherzosamente afferma il segretario generale della Fensir e vice segretario del SAIR, nuovo sindacato autonomo degli insegnanti di religione, Favilla. “Un mistero che sta durando troppo a lungo. La legge 79/2022 prevede un concorso straordinario di natura metodologico-didattica con sola prova orale di cui, a parte questo dettaglio e che la tassa sarà a carico dei candidati, null’altro si sa. Non sappiamo ancora effettivamente quale sarà il contingente autorizzato; non sappiamo se si farà riferimento al DPCM del 20 luglio 2021, dove venivano autorizzati 5116 posti, e dunque riservati al concorso straordinario il 50% (2558 posti divisi nei due settori formativi), una miseria visto che al 2022 il numero dei candidati con più di 36 mesi di servizi si aggira intorno a 12/13mila docenti”, conclude Favilla.

Rimangono aperte molte questioni che non possono essere risolte nel semplice bando, infatti le fasi propedeutiche, su cui c’è il massimo riserbo, quasi si trattasse di un segreto di Stato, prevedono la corretta determinazione dell’organico. Se è vero che il concorso dovrà essere bandito a giugno o luglio oggi dovremmo essere già a conoscenza almeno di due fattori: del decreto previsto dalla stessa norma (art. 47 comma 9 lettera b della legge 79/2022) che non c’è e almeno del numero dei posti a concorso in quanto il decreto del 2021 era stato autorizzato per il solo concorso ordinario. Siamo così certi che il concorso è in dirittura di arrivo? 

Altro elemento non trascurabile per un concorso straordinario è la selettività o meno della prova. “Sappiamo per esperienza – continua Favilla –  da quanto già successo  per i colleghi delle altre discipline che la selettività della prova anche se il  concorso è straordinario ha come conseguenza una selezione pari al 50% dei candidati e di fatto si perderebbe  quel carattere di straordinarietà e di volontà di risoluzione del precariato. Non siamo affatto d’accordo con il MIM e con gli altri sindacati se questa sarà la strada percorsa dal misterioso bando. Avremo ancora tantissimo precariato e soprattutto potremmo definire più che un concorso straordinario di un concorso truffa, perché si distanzia dell’ordinario solo per le prove, anziché due selettive una soltanto, ma comunque volte a misurare le conoscenze del candidato, perché diciamocelo in Italia non è ancora radicata al valutazione bensì la misurazione della prestazione, che è solo una parte dell’intero processo valutativo”  

Il nostro sindacato, seppur consapevole che il concorso rappresenta “finalmente” un punto di arrivo per poche migliaia di persone, per altri (circa 8000 docenti) di fatto non cambierà nulla. Non cambierà nulla per i docenti della scuola primaria della Campania, della Calabria e di altre regioni, dove il numero esiguo di posti liberi nell’organico del 70%  probabilmente il ruolo rimarrà solo un miraggio seppur con concorso straordinario e graduatorie ad esaurimento. Sarà diversa la situazione in Lombardia che godrà del numero dei posti maggiori ma che allo stesso tempo rappresenterà il concorso ancora un lungo periodo di attesa vista anche l’attesa decrescita della popolazione scolastica. 

“Siamo preoccupati – chiude Favilla – che i colleghi possano illudersi che il concorso straordinario possa determinare l’immediato passaggio dal precariato alla stabilizzazione a tempo indeterminato del proprio contratto, lo sarà per alcuni ma non per tutti gli aventi diritto. Finché la politica non avrà il coraggio di modificare l’organico per il tempo indeterminato (dal 70 al 95%), l’attesa dei colleghi per il ruolo continuerà ad essere lungo e probabilmente continuerà a esserci chi, come il sottoscritto, forse vedrà realizzare la propria stabilità dopo 22 anni servizio”.

Il Fensir SAIR rimarrà accanto ai colleghi e valuterà passo dopo passo ogni azione dal parte del MIM.

L’UFFICIO STAMPA

MOBILITA’: il muro di gomma del Ministero dell’Istruzione e del Merito

I sindacati rappresentativi riferiscono di una trattativa difficile conclusa con un mancato accordo. Permangono i vincoli con una lieve apertura alla possibilità di non applicare lo stesso agli assunti del 2022/23, voluta dal DL 36/2022 convertito nella legge 79/2022.

“Non è una novità l’ostilità da parte del Ministero riguardo le indicazione delle rappresentanze sindacali, sia rappresentative che non” afferma il Segretario Generale della FeNSIR Giuseppe Favilla.

Nelle scorse settimane in diversi colloqui pubblici e privati il sindacato attraverso la segreteria del Sadoc ha cercato di stimolare il dibattito e al contempo invitare gli esponenti della maggioranza a mettere al centro dell’attenzione la questione mobilità e vincoli, purtroppo l’Amministrazione chiamata a dare attuazione alla legge, ha portato a un nulla di fatto. “Sembra di stare di fronte ad un muro di gomma: rimbalzo continuo e costante riguardo il semplice diritto in nome di una legge che rende ingiustizia a migliaia di docenti”, conclude Favilla.

“È importante per tutti noi del Fensir SADOC stare accanto a tantissimi colleghi che sono vincolati territorialmente anche a migliaia di kilometri dagli affetti, con tutto ciò che comporta anche dal punto di vista economico. Il diritto al lavoro non può essere oggetto di scambio con la vicinanza alla propria famiglia e affetti in generali” afferma Giada Zichittella neo Segretaria Nazionale del SADOC.

La Fensir accoglie positivamente la scelta dei sindacati rappresentativi di non firmare l’accordo e non condivide affatto l’atto unilaterale da parte del Ministero di dare seguito, mediante l’Ordinanza Ministeriale, alla mobilità così come presente nel Contratto Collettivo Nazionale Integrativo senza recepire quell’attenzione necessaria verso una categoria sempre più depauperata dei suoi diritti.

FATTI GRAVI A FIRENZE: TUTTI SIAMO CHIAMATI AD EDUCARE!

Educare è un esercizio non solo di trasmissione di saperi, ma di tirar fuori, anche nel ricordo di fatti storici e dall’esperienza contemporanea, elementi utili e necessari per la formazione e crescita delle nuove generazioni. Leggere gli eventi odierni con uno sguardo alla storia, anche terribile, del nostro Paese, non significa fare propaganda di sinistra o di destra, ma di scongiurare che la storia si ripeta. Tutti nella Comunità Educante hanno il diritto/dovere di ricordare, parlare, spiegare, interpretare la storia, giudicare e valutare i fatti passati e presenti, affinché gli errori del passato in nessun modo si ripetano.

Reclutamento e mobilità dei docenti posto comune e dei docenti di religione

Incontro con il sen. Roberto Marti (LEGA)

Presidente della Commissione VII Istruzione e Cultura in Senato.

Intervenuto ieri sui canali social del sindacato Fensir  (SADOC e SAIR) e sulla pagina Facebook di Onde, il sen. Roberto Marti (Lega) quale presidente della commissione istruzione in Senato, è intervenuto su graduatorie concorsuali, nuovo reclutamento post riforma Bianchi e mobilità. 

In particolare, ha espresso attenzione verso le argomentazioni che i docenti hanno sottoposto sull’ economicità e sull’opportunità di trasformare le graduatorie di merito dei concorsi 2020-22 in graduatorie ad esaurimento, sottolineando la che maggioranza compatta sta prendendo in esame questa possibilità, ma anche  che si tratta di provvedimenti che, a giudizio del MEF, hanno comunque dei risvolti finanziari e che quindi vanno appunto sottoposti ad una valutazione di quella natura.  

 “L’Incontro è stato cordiale e positivo”, afferma la segretaria nazionale del Fensir  Sadoc, nonché amministratrice del gruppo facebook ONDE, Roberta Granata, “il sistema del reclutamento scolastico voluto dalla legge 79/2022 stenta ad essere applicato. Molti dei decreti che riguardano i docenti devono essere applicati e sostenuti anche dalle università ancora non pronte ad attuare quanto richiesto dalla riforma del reclutamento. È necessario dare risposte certe ai colleghi precari sprovvisti del titolo di abilitazione e così anche a chi è di ruolo, provvisto dei titoli di accesso necessari, ma ancora in attesa del concorso straordinario abilitante del 2020”

Riguardo alle sorti della riforma del reclutamento voluta da Patrizio Bianchi, il Sen. Marti, ha assicurato che il Ministero sta lavorando per portare a termine la pubblicazione dei decreti attuativi che rendono la legge 79/22 pienamente efficace, con particolare riferimento al bando di concorso per i docenti IRC nonché del concorso ordinario per i docenti di scienze motorie della scuola primaria.

“Accogliamo con favore la disponibilità del Presidente Marti a farsi da tramite per le questioni del personale docente e del personale docente di religione riguardo il decreto ministeriale per i relativi concorsi ordinari e straordinari” afferma Giuseppe Favilla segretario generale del Fensir. “Il reclutamento a tempo indeterminato del personale docente di religione è stato al centro delle battaglie contro il precariato sia della Lega ma anche di Fratelli d’Italia. Non possiamo non ricordare le proposte di legge e gli emendamenti alle varie leggi, nonché l’apporto alla definizione dell’attuale art. 47 comma 9 della legge 72/2022, del sen. Pittoni, votato nella legislatura appena trascorsa dalla Lega e da tutta la coalizione di governo. Siamo fiduciosi in un acceleramento della procedura”.

Il Presidente Marti ha infine anche toccato l’argomento della mobilità, ribadendo l’attenzione che, anche nella precedente legislatura, il suo partito ha avuto nei confronti dei vincoli di sede (ricordiamo gli interventi legislativi che hanno “ammorbidito” il vincolo con la reintroduzione delle assegnazioni provvisorie), e che si farà portavoce delle istanze sia in sede istituzionale che in sede politica.

Compito del Fensir Sadoc e del Fensir  Sair continuare nell’interlocuzione con il mondo della politica e con il governo al fine di dare risposte a tutta la categoria docente e alle loro specificità.

 Ufficio stampa

LA NUOVA LEGISLATURA HA INIZIO. FeNSIR, VOGLIAMO UNA POLITICA PER LA SCUOLA DURATURA ED EQUA.

Giovedì 13 ottobre ufficialmente si insediava il nuovo parlamento, Camera e Senato, espressione sicuramente della volontà della maggioranza degli elettori, che per circa il 44%, ha dato al centro destra la sua fiducia risultando la coalizione con il maggior numero di voti. Dalle urne si ha avuto una chiara indicazione dunque per il futuro del Paese e che, per la prima volta in assoluto, vede a Capo di Governo una donna: Giorgia Meloni. Fin qui è la cronaca, ma la FeNSIR insieme al Sadoc e al SAIR, sindacati federati, ha riflettuto in modo approfondito sulle politiche scolastiche proposte, sia dell’attuale nuova maggioranza, sia della nuova e attuale opposizione.

“Auspichiamo – afferma Favilla, segretario generale della FeNSIR – che i nuovi parlamentari, ma soprattutto il nuovo Governo, abbia particolare e positiva attenzione alla Scuola e ai suoi lavoratori. Attenzione dal punto di vista contrattuale, destinando velocemente almeno il doppio dei fondi per il nuovo contratto rispetto al contratto che sta per chiudersi, tra l’altro già scaduto. Il nuovo inquilino di viale Trastevere dovrà immediatamente provvedere con un atto di indirizzo all’apertura del nuovo contratto del comparto Istruzione e Ricerca, destinando alla scuola fondi non solo sufficienti, ma che diano dignità al lavoro dei docenti  e del personale ATA. È assurdo pensare che un collaboratore scolastico all’inizio della carriera percepisca, con il taglio del cuneo fiscale poco più di 1100 euro e un docente della scuola primaria 1350 euro. Nel 2011 le parti sociali barattarono per l’assunzione di 67mila docenti e personale ATA, la fascia 3, lasciando un gap di ben 9 anni a stipendio base, siamo convinti che bisogna andare verso ad una nuova definizione delle fasce stipendiali, che accorcino per tutti e indistintamente, la carriera archiviando per sempre ogni forma alternativa e discriminante, camuffandola come valorizzazione del docente, il famoso docente esperto”.

La FeNSIR negli incontri con la politica ha sottolineato più volte la necessità di percorrere per la scuola un sentiero di giustizia ed equità. Di debellare il precariato, prima di tutto. Di trovare un sistema snello di assunzione del nuovo personale, di aumento dell’organico. Ridurre il numero degli alunni per classe, guardando non al dato generale, dove il risultato è frutto di una media statistica sommando le classi delle scuole dei piccoli comuni, con le classi iper affollate delle città. Ma guardare al territorio e ragionare in un’ottica di ottimizzazione mirata e non solo generica: il dato medio di 27 alunni per classe per le scuole secondarie di secondo grado, in presenza anche di BES che hanno necessità di attenzione speciale, non favorisce una didattica davvero inclusiva e attenta alle diversità di apprendimento, medesima situazione nella scuola primaria e secondaria di primo grado.

“Il nuovo Ministero dell’Istruzione – afferma Roberta Granata segretaria SADOC – dovrà avere attenzione non solo  al precariato, una vera e propria piaga, ma alla condizione generale della scuola e del lavoro di ciascun operatore. Deve essere garantito un salario dignitoso; un percorso certo nel reclutamento; una carriera lineare senza discriminazioni o differenziazioni salariali tra gradi di scuola”.

Dello stesso parere è Attilio Piacente segretario SAIR: “ I docenti di religione devono avere finalmente la giusta attenzione che meritano. Deve trovare immediata applicazione l’art. 47 comma 9 della legge 79/2022, almeno per il concorso straordinario. Il nuovo Ministro dell’Istruzione deve emanare immediatamente il decreto che precede il bando. Ma non è sufficiente, bisogna andare verso una politica che valorizzi l’IRC e che si superi definitivamente l’ora del nulla che, in modo particolare nelle regioni del centro nord, dove le percentuali di chi scegli l’uscita dalla scuola è preoccupante: la scuola non può continuare ad avvallare una scelta non  educativa”.

La FeNSIR ha ribadito fin da subito la necessità di rivedere il sistema complessivo dell’Istruzione. Le sue proposte derivano direttamente dalla base. È la base che chiede attenzione, non sono i sindacati a chiedere attenzione. La FeNSIR considera il rapporto diretto con i lavoratori della scuola la linfa vitale e la condizione necessaria per la propria azione sindacale. L’attenzione costante ai docenti di ogni ordine e grado e ai docenti di religione, senza trascurare il middle management, il personale ATA e tutti gli altri lavoratori, è alla base della propria politica. La FeNSIR non solo rivendica salari maggiori ma vuole riportare il contratto nuovamente tra i lavoratori.

“Allo stato attuale, continua Favilla, sappiamo che c’è una confronto all’Aran tra i sindacati rappresentativi e l’Amministrazione per il nuovo contratto del comparto Istruzione e Ricerca. Come è noto i ragionamenti vengono fatti su bozze e su proposte di tabelle, perché il lavoratore, che è il vero e proprio protagonista deve venire a conoscenza del contratto solo 30 giorni prima della firma definitiva? Perché i lavoratori non aderenti alle sigle rappresentative oppure gli stessi territoriali delle sigle rappresentative, devono rimanere all’oscuro di quanto viene detto fino alla fine della contrattazione, ma solamente informati, in modo confusionario, dai loro segretari nazionali e in modo difforme da un giorno all’altro? Chiediamo che la bozza del Contratto Collettivo Nazionale sia pubblico e che tutte le sigle sindacali, a prescindere dalla percentuali,  debbano essere informati e chiamati ad esprimere almeno le loro posizioni, indire assemblee per la discussione, proporre referendum: il contratto non è un affare privato di trattativa, ma deve coinvolgere, e oggi ci sono tutti i mezzi per poterlo fare, tutti i sindacati. Riteniamo la norma che vieta a chi sta al di sotto soglia del 5% di consenso avere informative, di usufruire della possibilità di assemblee durante l’orario di servizio anticostituzionale e contro il lavoratore e il rappresentante che sceglie nella sua libertà costituzionalmente garantita”.

La FeNSIR proporrà all’amministrazione normative a tutela del lavoratore e della sua libertà di scegliersi la rappresentanza e che la stessa abbia accesso alle informative e a poter depositare le proprie considerazioni sui Contratti generali oltre a libero dibattito nei luoghi di lavoro con assemblee in presenza, per profili ecc. Una politica per il cittadino deve garantire la più ampia partecipazione e il contratto ne è una parte di questa democrazia. Consideriamo anacronistico il modo di procedere la trattativa sui contratti di carattere generale con 5 o 6 rappresentanti, che giustamente possono continuare a farlo, ma l’amministrazione deve portare al tavolo anche le istanze provenienti dalle sigle minoritarie che hanno diritto di essere ascoltati ed interpellate.

Le proposte della FeNSIR sono ad ampio raggio come la proposta sindacale e il suo statuto, valorizzare la specificità dei lavoratori e dare voce a ciascuno nelle proprie prerogative, chiedendo che la nuova legislatura e il nuovo governo attuino una politica duratura ma soprattutto equa, rispettando tutto il personale della scuola e i suoi rappresentanti.

Ufficio Stampa

15/10/2022