I sindacati rappresentativi riferiscono di una trattativa difficile conclusa con un mancato accordo. Permangono i vincoli con una lieve apertura alla possibilità di non applicare lo stesso agli assunti del 2022/23, voluta dal DL 36/2022 convertito nella legge 79/2022.

“Non è una novità l’ostilità da parte del Ministero riguardo le indicazione delle rappresentanze sindacali, sia rappresentative che non” afferma il Segretario Generale della FeNSIR Giuseppe Favilla.

Nelle scorse settimane in diversi colloqui pubblici e privati il sindacato attraverso la segreteria del Sadoc ha cercato di stimolare il dibattito e al contempo invitare gli esponenti della maggioranza a mettere al centro dell’attenzione la questione mobilità e vincoli, purtroppo l’Amministrazione chiamata a dare attuazione alla legge, ha portato a un nulla di fatto. “Sembra di stare di fronte ad un muro di gomma: rimbalzo continuo e costante riguardo il semplice diritto in nome di una legge che rende ingiustizia a migliaia di docenti”, conclude Favilla.

“È importante per tutti noi del Fensir SADOC stare accanto a tantissimi colleghi che sono vincolati territorialmente anche a migliaia di kilometri dagli affetti, con tutto ciò che comporta anche dal punto di vista economico. Il diritto al lavoro non può essere oggetto di scambio con la vicinanza alla propria famiglia e affetti in generali” afferma Giada Zichittella neo Segretaria Nazionale del SADOC.

La Fensir accoglie positivamente la scelta dei sindacati rappresentativi di non firmare l’accordo e non condivide affatto l’atto unilaterale da parte del Ministero di dare seguito, mediante l’Ordinanza Ministeriale, alla mobilità così come presente nel Contratto Collettivo Nazionale Integrativo senza recepire quell’attenzione necessaria verso una categoria sempre più depauperata dei suoi diritti.