Nella giornata odierna si è tenuto uno sciopero nazionale indetto da diverse sigle sindacali per manifestare solidarietà al popolo palestinese. Un’iniziativa che ha suscitato un ampio dibattito nel mondo della scuola e tra i lavoratori, con posizioni spesso divergenti.

La Fensir, sindacato che da sempre si definisce apolitico e apartitico, non ha aderito alla mobilitazione. Una scelta coerente con la propria identità: il sindacato non ritiene opportuno orientare i propri iscritti su questioni che esulano dal piano strettamente sindacale e lavorativo. Alla base di questa decisione vi è un principio fondante: la libertà di scelta e di pensiero, che la Costituzione garantisce e che la Fensir difende come pilastro del proprio agire.

Il segretario generale ha voluto comunque esprimere un pensiero chiaro sulla drammatica situazione in Palestina e in Israele: “Non possiamo che biasimare ciò che sta accadendo, una condizione che va oltre il limite dell’umanità e dell’umano. La sofferenza di intere popolazioni non può lasciarci indifferenti”. Una riflessione condivisa dalla segreteria e da quanti, a vario titolo, collaborano alla crescita del sindacato.

Resta però ferma la convinzione che il compito di una sigla sindacale come Fensir non sia quello di intervenire nel dibattito geopolitico o nelle scelte di governo, ma di continuare a rivendicare diritti, offrire servizi concreti agli iscritti, dare voce seria e competente ai lavoratori. Una voce che sa essere ferma e passionale quando necessario, sempre rivolta alla risoluzione dei piccoli e grandi conflitti quotidiani che attraversano il mondo della scuola.

In questo senso, la posizione di Fensir appare chiara: rispetto assoluto della libertà individuale di ciascun iscritto e concentrazione sul mandato principale del sindacato, quello di tutelare chi lavora e di costruire spazi di dignità, dialogo e crescita professionale.

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