di Roberta Granata*

L’aveva anticipato nei mesi scorsi.  

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato il decreto che stanzia 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni. Il provvedimento, che interessa gli anni scolastici 2023/24 e 2024/25, ed è su base volontaria, è destinato alle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali. 

Un provvedimento annunciato, dunque, che potrebbe coinvolgere un numero che sfiora il milione di studenti appartenenti a primaria e secondaria di primo e secondo grado.  

Il titolare di Viale Trastevere in un comunicato ha espresso soddisfazione per il progetto in favore di “…una scuola che sia sempre più un luogo aperto, parte integrante della comunità per tutto l’anno, realizzando attività di aggregazione e formazione soprattutto per i bambini e i ragazzi che, in estate, non possono contare su altre esperienze di arricchimento personale e di crescita a causa delle esigenze lavorative dei genitori o di particolari situazioni familiari”.  

Plaudono quindi le famiglie, che da tempo lamentavano un periodo di interruzione delle lezioni troppo lungo; la fatica di “collocare” i ragazzi in centri estivi o da parenti è indubbiamente un problema, a cui però non diamo così per scontato che sia la Scuola a dover pensare.  

La Fensir solleva infatti alcuni interrogativi .  

Il numero di giorni di lezione da noi non è inferiore a quello che si effettua altrove, ma c’ è una diversa distribuzione: si pensi per esempio alle vacanze  ogni due mesi della Germania . Per semplificare: cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambia. 

L’Italia è in effetti l’unica nazione in cui i cancelli si chiudono l’8 giugno e si riaprono a metà settembre, ma ricordiamo al Ministro che ciò è dovuto anche alle temperature che si registrano nel Bel Paese e alla totale assenza di impianti di condizionamento nelle aule. Siamo così certi che a poco meno di due mesi dall’avvio delle vacanze si riuscirà a trovare una soluzione?  

Ultima, ma a nostro avviso più importante questione: il Ministro propone un arricchimento di esperienze e una diversa occasione di aggregazione o un babysitteraggio gratuito ? Perché i docenti non sono certo disposti a sacrificare la loro professionalità.  

La Fensir sottolinea quindi l’incoerenza tra  l’ obiettivo socio-culturale proposto e gli obiettivi che le famiglie chiedono di perseguire  da tempo con un refrain fin troppo conosciuto “i docenti hanno tre mesi di ferie”.  

Forse il Ministro si dimostra per l’ennesima volta sensibile alle famiglie, ma poco nei confronti del personale della scuola?  

Come dicevamo, mancano una manciata di settimane alla chiusura dell’anno scolastico e per l’ennesima volta dirigenti, docenti e personale ata dovranno mettere in piedi una macchina organizzativa in fretta e furia, considerando inoltre la “volontarietà” della partecipazione.  

Segretaria Fensir Sadoc Lombardia